Focalizzarsi, invece, sugli aspetti comportamentali ci fornisce delle informazioni tangibili e facilmente verificabili di come i nostri processi mentali vadano poi ad impattare sul nostro comportamento quindi sulla nostra vita quotidiana.

Ultimo settore, non per importanza, è l’aspetto emotivo. A mio parere il punto cardine e pilastro che sostiene il percorso di elaborazione dei vissuti soggettivi. Le emozioni associate agli eventi ci indicano il percorso da seguire per una ottimale riuscita dell’intervento.

Tutti questi aspetti sono fondamentali, perché ogni soggetto ha le sue caratteristiche peculiari quindi è necessario adattare l’intervento psicologico al paziente e non il contrario.

L’intervento è così strutturato: la prima fase psicodiagnostica è relativa all’individuazione del problema che dura una, due sedute circa (molto dipende dalla complessità del caso), in seguito verrà comunicata al paziente una sintesi psicodiagnostica con successivo progetto di intervento. A questo punto si attiverà l’intervento in cui farò uso di tecniche di sostegno, colloquio, ascolto attivo, empatia ed altre svariate tecniche psicologiche orientate al miglioramento della qualità della vita del soggetto.

A conclusione dell’intervento, insieme al paziente, verranno valutati gli esiti del trattamento e qualora servisse (in caso di invii da parte delle scuole, di altri colleghi o del tribunale) verrà effettuata la stesura di una relazione di tutto il processo d’intervento.

L’obiettivo dell’intervento verterà sempre al benessere del paziente. 

"La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità" Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)